Giornate di pioggia invernali, il lunedì mattina, tra una tazza calda di tè e frollini con panna fresca, perché le giornate bisogna iniziarle bene, sempre, non importa quanto fuori il tempo sia brutto, non importa che ore siano, l’importante è godersi i piccoli, importanti, momenti della giornata, la colazione per esempio. Giornate di studio. Il tempo viene scandito in modo diverso, per me. La mattina la sveglia non suona, a meno che non sia il giorno dell’esame, la colazione si confonde con l’orario del pranzo, la mia pausa studio è un film di 2 ore, non conosco le mezze misure, non so fare quelle pause di 15 min, preferisco la soddisfazione dopo un bel film per poi tornare a studiare, con l’ansia, sì, perché una pausa di 2 ore e più è troppo e mi riprometto di non farla mai più. Il pomeriggio è di studio, intenso, fra biscotti, dispense, pensieri, desideri e voglia di fare tutt’altro, il web non aiuta, mai, distrae. Al momento della cena, che arriva tardi, mi preparo alla seconda pausa della giornata, un film, i sensi di colpa passano in fretta, e dopo un bel film, di quelli leggeri, misto di risate e riflessioni torno a studiare, di notte, il mio momento preferito. Le ore che preferisco sono dalle 23.30 alle 03.00 circa, momenti miei, di silenzio, il cellulare non suona più, la tv è spenta, i rumori sono tutti leggeri, sembra che il tempo duri di più. Scelgo il mio angolo preferito della camera buia e una luce intensa puntata sulla scrivania e sono pronta.
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