In costume a Barcellona

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Ci sono vacanze che hanno tutto un altro sapore. Prendi tre blogger, Nunzia, Laura ed io, un biglietto aereo per Barcellona ed uno spettacolare appartamento grazie ad Airbnb ricco di location da sfruttare giorno e notte per shooting improvvisati. Il risultato? Le risate. Perché noi tre, combinate insieme, siamo una calamita per “una serie di sfortunati eventi” che hanno il proprio epilogo con racconti e risate. Un po’ la filosofia che mi piace pensare di avere, vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, della serie poteva andare peggio, poteva piovere, e se poi inizia a piovere (cosa  che poi di solito accade) pensa che non c’è niente di più bello di passeggiare sotto la pioggia. La filosofia dei nostri viaggi è questa. Così la mattina, con una sveglia puntata (che puntualmente ignoravamo), nascevano gli shooting, dalla versione “patinata” con luci intense che ci accarezzano e capelli perfetti, alla versione backstage, fra outfit improbabili e risate. Ho imparato, in questo viaggio, grazie alle mie amiche e colleghe, che ci sono cose ‘indispensabili’ che io sottovalutavo: come il phone grande. Ho scoperto di avere uno stile fotografico, foto concettuali, mi dicono, perché nell’obiettivo, per me non rientra mai tutto il corpo, non so perché e vi dirò, mi piacciono così. Ho imparato che non devi mai andare in Spagna ed ordinare un panino da una coreana quando lei parla coreano, tu italiano, la tua amica inglese e l’altra spagnolo, non vi capirete. Ho scoperto che Laura ama lo shopping, ed ho imparato che Nunzia ti farà percorrere chilometri con il miraggio di un gambero gigante, che poi diventa un pesce, che poi è una scultura importante, ma resta il fatto che io e Charlotte (la figlia di Laura, con noi in viaggio) siamo rimaste deluse. Ho capito che ho bisogno di una vacanza, di quelle in cui trascorri la giornata sdraiata in spiaggia, con i piedi affondati  nella sabbia, in cui l’unico pensiero sarà il gusto della prossima granita. Ho capito che noi tre, insieme, non abbiamo il senso dell’orientamento, che chiacchierando ci siamo trovate chissà dove quando chi sapeva la strada del giorno rimaneva ‘in coda’ per poi realizzare ore dopo di essere chissà dove, appunto. Credo che abbiamo visto la Sagrada Familia perché era di fronte al nostro appartamento, perché noi, ridendo e scherzando, fantastichiamo, ridiamo, scattiamo foto e poi, ovviamente, ci perdiamo. Ma questa è un’altra storia perché questo viaggio ha bisogno di racconti, ha bisogno di un diario, la prossima volta giuro, io porto una videocamera. Un ringraziamento speciale va a Nunzia, fotografa ufficiale del nostro viaggio, che mi ha fatto delle foto bellissime che non vedo l’ora di continuare a condividere con voi. Ecco il primo shooting.

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