Sarà la crisi del terzo (quasi quarto) anno di blog, sarà che sono sempre alla ricerca di parole che sappiano sorprendermi, sarà che ho cominciato la giornata con tè caldo, medicine e raffreddore, sarà che la giornata non può iniziare sempre liscia pensando a cupcakes panna e fragola, sarà che se ne parla, se ne riparla e ci penso, a questo e a tante altre cose. Perché apri un blog? Probabilmente è la domanda che ho ricevuto più volte nella storia di Freaky Friday e probabilmente la risposta non è mai stata quella completa, quella che racconterei se stessi a casa, in salotto, fra amiche a chiacchierare. Ho deciso che Freaky Friday cambia e si trasformerà e io ho voglia di raccontarvi, perché se c’è una cosa che rende unico ognuno di noi sono le nostre storie e se c’è una cosa che io amo fare è raccontarle. Per prima cosa amo la moda. Specificazione banale, forse, ma non troppo, in alternativa avrei potuto scegliere un diario online fra intrighi ed amori, avrei potuto parlarvi di ricette, ma anche la pasta al sugo mi riesce male, avrei potuto parlarvi di tutto un po’ e forse è anche un po’ quello che faccio. Amo la moda sì, ma non quella associata allo shopping, mi piace la moda che mi stupisce e che racconta, mi piace cercare, studiare capirla, amo il 700 fra abiti ampi, pizzi, fiocchi e merletti, amo i film d’epoca, di quelli fra abiti fruscianti e corsetti. Mi sono sempre definita quella strana, forse, in fatto di moda, quella a cui piacciono le cose insolite, quella che non si è mai lasciata influenzare dalle critiche, perché quelle ci sono sempre (come è giusto che sia). E quindi vi racconto. Il mio paese, quello al quale amo tornare, nel verde ed al profumo di acqua solfurea è piccolo, e ci conosciamo un po’ tutti, e probabilmente i miei gusti in fatto di moda sono sempre stati un po’ “stravaganti” e i miei amici lo sanno, è sempre stato così, a scuola, nelle uscite con le amiche. Ho sempre scelto i percorsi tradizionali, ma dopo il liceo scientifico ho scelto di seguire le mie passioni. Ho studiato moda, parlo della moda vera, quella che ti fa innamorare. Questo è un piccolo pezzo del puzzle. Un’altra storia è che mia madre ama la fotografia, io ho imparato ad amarla. Ed è così che (anche se ancora non lo sapevamo) nascevano le nostre foto outfit improvvisate, trascorrevamo pomeriggi, da sempre, a scattare foto, ad inventare location, a creare, per il solo gusto di farlo, non sapevo che quelle foto, forse un giorno avrebbero avuto un senso, per me. Questo è un altro piccolo pezzo del puzzle. Scrivo, scrivevo e lo faccio ancora, sempre. Quando ero al liceo ho pubblicato un libro, una storia fantasy, fra elfi, fate e folletti, perché quello della magia resta il mio mondo, quello fatto di parole delicate, di luci soffuse e colori pastello. Amo scrivere e soprattutto raccontare, poi sono cresciuta e con me, le mie storie, che quasi non faccio leggere a nessuno, sono lì, al pc, fra amori e magiem ambientate alla fine del 600, in Austria, ma forse un giorno mi deciderò a condividerle con voi che, piano piano, fate parte del mio mondo, tutti i giorni. Questo è un altro piccolo pezzo di un puzzle che metto insieme, di anno in anno. Ed è così che mi piace pensare sia nato Freaky Friday, fra moda, fotografia, scrittura un cocktail di passioni che in questi anni è diventato il mio lavoro. Ed ecco perché ho un blog, perché chiunque dovrebbe aprire un blog, un modo per raccontare e raccontarsi perché ciò che ci rende speciali sono le nostre esperienze, ed in qualche modo c’è sempre una strada che fa unire i puntini, quei puntini che presi singolarmente sono distanti, ma collegati possono essere capiti solo guardando indietro. Io vi ho avvisato, inizio a parlare e tanto.
I was wearing Mart of China dress/ Athena necklace/ Manas shoes