Cominciamo dall’inizio. Perché l’Oman è un viaggio che va raccontato a piccoli passi, e quello che pensavo ieri e che, di viaggio in viaggio, dovrei iniziare ad avere un piccolo diario di bordo per raccontare e rivivere il viaggio, alcune sensazioni ed alcuni dettagli si perdono fra un viaggio ed un ritorno. Credo che per ora (e siamo a poco più della metà di un anno) sia stato uno degli anni mi entusiasmanti per i viaggi (merita il paragone solo il viaggio in Brasile lo scorso anno). Ricordo dicembre, Maspalomas a Gran Canaria e la mia voglia di vedere le dune, ed i miei occhi a cuore dopo averle viste, per la prima volta. E poi febbraio, ed il deserto del Sahara, in Marocco ed un’emozione indescrivibile, e poi il deserto dell’Oman, sempre deserto, ma sempre diverso.
Andiamo con ordine. Ricordo il mio entusiasmo alla partenza, ho gusti ibridi, innamorata di tutto ciò che è mediorientale e tutto ciò che appartiene ai paesi nordici e del freddo. Così mi ricordo di aver preparato la valigia, di aver scelto vestiti orientaleggianti: abiti lunghi, tute in stile Aladdin e gonne svolazzanti. Ricordo che siamo atterrati alle 3 di notte ore locale e c’era un caldo di quelli che non avevo mai provato, come posizionarsi a Roma, in estate, sull’asfalto bollente dietro il motore di un pullman, quella sensazione soffocante. Benvenuti nel caldo Oman.
#Oman-1 Il Deserto. Ho pensato di raccontarvi “il mio” Oman attraverso 5 cose di questo paese che mi hanno affascinata. Il deserto per me ha sempre un posto speciale, unico, perché è una sensazione più unica che rara. L’ho vissuto diversamente, dopo il Marocco, il freddo glaciale durante la notte, la tenda berbera e la notte su un piccolo materassino in Oman ci ha atteso un deserto a cinque stelle, una piccola casetta fra le dune, aria condizionata, un piccolo frigo ed un letto vero, un’esperienza completamente diversa, ma di per sé sempre magica, perché fuori c’era il deserto. Il silenzio. Quello vero. Temperature altissime ed una sabbia tiepida sotto i piedi. Levarsi le scarpe e camminare a piedi nudi, affondare ad ogni passo. Il vento. Il vento è l’unico rumore, vento che porta sabbia che si appiccica addosso. E poi il tramonto. Non credo che ci sia un momento più emozionante ed unico di vedere il sole scendere all’orizzonte nella calma e nel silenzio di un posto magico come il deserto.
Dal mio Instagram @sabrinamusco
“Deserto, ancora una volta. In Oman. Il deserto Sharquiyah, conosciuto come Wahiba sands, dal nome delle tribù beduine che lo abitano. Sabbia che vira dall’ocra al rosso, piedi scalzi, 45 gradi, un vento caldo e l’attesa del tramonto sulle dune. Ogni esperienza è diversa, ogni deserto è diverso, la prima volta è stata emozionante, unica, la seconda volta se lì, ti siedi a guardare e tutto è uguale, ma tutto è allo stesso tempo diverso. #discoveringOman
cit. dal mio profilo Instagram @sabrinamusco
Il deserto è magia. Non credo ci sia, almeno per me, un posto che possa essere più magico, profondo e silenzioso. Ti fa riflettere. Affondare i piedi nella sabbia tiepida che scivola spostata dal vento. Sabbia che si posa addosso, che vola negli occhi, nei capelli, ma qualsiasi cosa vale la pena per una notte nel deserto. E noi lì, cuscini sotto le stelle, lanterne accese, chiacchiere diverse, profonde, sotto la luna, sotto il cielo stellato e per un attimo tutto ciò che è al di fuori del deserto non esiste. #discoveringOman
Cit. dal mio profilo Instagram @sabrinamusco
Dune di sabbia all’orizzonte, aria calda, caldissima, villaggi di beduini, dromedari, una vita che scorre diversa dalla nostra. Vivere in una capanna, nel deserto, e andare al mercato in città in una vita vissuta fra sabbia, cielo e dromedari. E poi lì, cuscini ruvidi di sabbia, seccati dal sole. Il deserto è ruvido, le superfici sono ruvide e secche, la sensazione ti entra nella pelle, ma è un mondo magico. Un mondo che devi scoprire con i tuoi occhi, nessuno può raccontartelo. Quando hai bisogno di ritrovarti, tutto quello di cui hai bisogno è una notte sotto un cielo stellato.
#Oman-2 Il suk Tintinnio d’argento, luce soffusa delle lanterne, odore intenso di incenso, calore avvolgente,gente del posto sorridente, che prova a venderti pashmine, profumi, spezie, incensi, che si avvicina, ti mostra la sua merce, ti saluta e ti sorride. Colori, luci, odori pungenti, sapori intensi. Il suk è una delle esperienze che dovrete assolutamente vivere, perdervi in un caos caotico di stradine alla ricerca dei prodotti tipici di questo paese, una delle tante cose da dover acquistare è l’argento. Io me le ricordo bene le mie giornate nel suk, mi ricordo il caldo, i capelli arruffati, il mio vestito nero, lungo, ma svolazzante e fresco, sandaletti comodi e le passeggiate silenziose, a toccare con mano le loro scarpe realizzate a mano, provando anelli in argento e scegliendo la mia lampada di Aladino, uno degli acquisti che non potete perdervi.
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“Benvenuta in paradiso, Sabrina. Ho la SD già piena di scatti che vorrei mostrarvi, tutti insieme. Le stradine caldissime di una Muscat a 45°, le passeggiate nel suk, l’odore di incenso, profumi da provare, pashmine da indossare. Un cocktail di colori, odori, profumi ed un caldo che ti impedisce anche di pensare ed io li, a scattare foto, nel mio mondo mediorientale. #DiscoveringOman
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Provate, solo per un secondo a guardare le foto e a sentirne l’odore, il fumo denso dell’incenso che si fonde agli odori speziati fra le strade del suk, odore di cuoio e di pelle conciata. Benvenuti in medioriente.
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“Siamo al suk di Muttrah, in un dedalo di strade fra abiti tradizionali, spezie ed incensi, gioielli, tappeti beduini, lampade e piatti dipinti a mano. Gli acquisti da fare assolutamente: incenso di prima qualità, khanjar, il tipico pugnale in argento e gioielli, perché l’Oman, è la terra dell’argento.
#Oman-3 Promufi&Sapori C’è qualcosa di particolare in medioriente che è completamente diverso dalla nostra cultura. Sono i profumi intensi e particolari, a volte pungenti, i sapori, spesso contrastanti, dal dolce al salato, un mondo che ti rapisce nei suoi cinque sensi. Amouage è il profumo più costoso al mondo (dicono) ed è un profumo omanita, intenso, che ti entra nella pelle e ti porta sempre con la mente in quei luoghi lontani fra sabbia e mercati di spezie. Il caffè è per loro una tradizione importante, si versa sempre con la mano sinistra, la tazzina di sciacqua in una ciotola comune e viene utilizzata poi da altre persone, e si scuote per dire di non versare più caffè, simbolismi anche per una pausa, in Oman, molto importante. I datteri, si assaporano e si mangiano in ogni luogo, accompagnati da pietanze diverse, ci sono tantissime varianti e qualità, li servono anche in ciotole d’argento che accompagnano il caffè, per un effetto di gusti contrastanti.
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“E’ il profumo più costoso del mondo, ed ha il profumo del medio oriente e nasce in Oman. Si chiama Amouage, in arabo significa onda. Il coperchio della confezione da uomo rappresenta un pugnale, simbolo omanita, per la donna c’è una cupola della moschea”
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Se sei in Oman, non puoi rifiutare il caffè del benvenuto. E’ una miscela particolare di caffè completamente diverso dal nostro, reso unico dal sapore del cardamomo e a volte dell’acqua di rosa. Si offre, accettarlo è cortesia.
#Oman-4 Oasi Vi racconto le oasi e tutto ciò che per me è acqua in Oman, acqua verde, come smeraldo liquido, li dove tuffarsi e perdersi in un luogo completamente naturale. Io le chiamo oasi, ma non lo sono, si chiamano wadi che significa corso d’acqua, si nascondono fra le montagne o le rocce e spesso si raggiungono con percorsi difficili, ma il viaggio vale la vista. Qualche palma, acqua profonda, piccole cascate, ed immergersi lì in un’atmosfera fuori dal tempo. Immergersi in un’altra cultura, io ricordo di aver fatto il bagno lì proprio come mi vedete vestita, per il rispetto della loro cultura, le donne infatti, anche lì, anche con i piedi in acqua, anche sotto il sole, indossavano i loro lunghi abiti neri ed i loro veli avvolgenti, anche sul viso.
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Si percorre un piccolo sentiero di pietra che costeggia l’acqua, un sistema di irrigazione omanita, poi si attraversa un piccolo ruscello, dei bambini corrono a superarci, rumore di acqua, dopo aver superato le palme ecco il wadi, un corso d’acqua, un’oasi naturale, fra le rocce
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Sinkhole di Bimmah, 40 metri di acqua cristallina verde smeraldo. Un luogo avvolto nel mistero, e per questo chiamato anche la casa del diavolo, di cui non si conosce la profondità. Un luogo riservato, nascosto, naturale. Da vedere, almeno una volta nella vita.
#Oman-5 Essenza Ha un’essenza particolare. A volte la percepisci quando sei a piedi scalzi sul marmo prima di entrare nella moschea, quando silenziosamente lasci le tue scarpe in uno degli spazi di legno all’ingresso, quando indossi i loro abiti lunghi e avvolgi viso e capelli in un quadrato di sfotta, così come fanno loro. Per un attimo ti senti lì, ed in nessun’altra parte del mondo. Io ricordo di essere andata alla moschea con un abito lungo verde, in un tessuto molto coprente, avevo preventivamente pensato di indossare anche un sottogonna fino al ginocchio, non sono concesse trasparenze, poi avevo portato una camicia a maniche lunghe, braccia e gambe devono essere coperte, poi avevo portato una pashmina, per coprire i capelli. Credo di non aver mai avuto così caldo. Sentire i capelli incollati sul collo. Quando sono entrata nella moschea mi hanno detto che il mio vestito non era adatto, per la trasparenza. Ed è così che mi sono trovata ad indossare un vero abito omanita, ad acquistarlo, e a sovrapporlo al mio vestito, al mio sottogonna e la mia camicia e così, credetemi, non ho mai avuto così caldo. Ma è stato bello. Ho provato i loro abiti di cotone spesso che non lasciano intravedere nulla (così come non lasciano passare un filo d’aria). Ed è così, l’Oman ha la sua essenza riservata, ma serena.
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Limonata aromatizzata alla menta, succo di arancia appena spremuto, gatti sdraiati agli angoli delle strade, sole caldo.
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Giornate che sfiorano i 50°, aria calda, caldissima. Visitiamo la Moschea. Si cammina scalzi, piedi nudi sul marmo caldo. I vestiti sono lunghi, coprono le caviglie e i polsi ed una pashmina per le donne deve coprire i capelli.
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Case bianche, tuniche bianche fino alle caviglie, proprio qui un bimbo si arrampica su un albero, oggetti fatti a mano, borse, abiti, accessori.
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Viaggi in jeep, strade impervie, montagne, dune di sabbia, immersi nel nulla, ma nella bellissima catena montuosa Hajar, una fermata in un punto panoramico, una distesa di palme ed un villaggio, di quelli persi nel tempo, che sorge sulla parete rocciosa.
Oman – Informazioni utili
Oman dove si trova/ mappa
Noi abbiamo preso un volo da Roma per Muscat con scalo su Istanbul, per un totale di circa 8 ore e trenta fra volo e scalo.
Il nostro itinerario è stato Muscat- Nizwa- Wahiba sands – Wadi Bani Khalid – Fins – Muscat
Oman cosa vedere
Quello che secondo me non potreste assolutamente perdervi
– La moschea del sultano Qaboos a Muscat
– Il suk di Muscat
– Wahiba sands (il deserto)
– Wadi bani Khalid (l’oasi)
– Bimah Sinkhole ( il “cratere” di acqua verde smeraldo)
Curiosità
Le auto sono tutte pulite, c’è una multa nel caso in cui l’auto sia sporca di sabbia.
Fuso orario: può essere di due o tre ore in avanti rispetto all’Italia.
E’ uno dei paesi arabi più sicuri, ve ne innamorerete.
La moneta è il rial, un rial vale 2€.
Temperature, a maggio (nei giorni in cui siamo stati noi) non sono mai scese sotto i 38 gradi, fino a picchi di 50°.
Dove dormire
Ecco i nostri hotel
– Alila
– Notte nel deserto “1000 ed una notte”
– Al Bustan Palace Muscat
[Da non perdere una cena al Kargeen Cafè]