Giugno 2015, viaggio alle Isole Faroe diario di viaggio. Chiudiamo la doppia porta di legno per entrare in quella che sarà la nostra casa per qualche giorno alle Isole Faroe. Non è mai notte. Entriamo e indossiamo i calzini ruvidi di lana. La nostra casa è interamente in legno, le finestre piccole affacciano sulla strada, il tetto è di erba. Tè caldo appena pronto, un barattolo di biscotti al burro fatti in casa, tovaglie a cuori. Probabilmente è il fascino irresistibile che hanno su di me i paesi del nord, quel vento freddo che ulula anche a giugno è una cosa che amo, i cieli limpidi che si alternano al grigio e a tratti a punte di viola e di lilla sono ciò che di più magico ricordo del cielo. Il mare è più scuro, avvolge, con onde di schiuma bianca, è un rumore rilassante quando sei lì, ti siedi sull’erba su un picco a strapiombo e tutto sembra immenso. E io lì mi sentivo un elfo, un abitante delle Terre di Mezzo. E’ un regno di animali mai visti, almeno per me, e gli appassionati di bird watching troveranno lì il proprio paradiso, io sono rimasta affascinata dai paffin, i miei preferiti, buffi nel modo di camminare e di volare, Mykines è il loro mondo. Per qualche giorno poi abbiamo dormito in un piccolo hotel, che anche chiamarlo hotel non è corretto e a parole non può essere descritto. E’ una casina degli anni ’50, al pianoterra c’è una panetteria romantica ed un cafè, uno di quei luoghi in cui levi guanti e cappello dopo aver passeggiato nel freddo pungente con le guance arrossate. E lì era come essere in Orgoglio e Pregiudizio e mescolare zollette di zucchero e tè con un cucchiaino in argento, il silenzio e i tintinnio della porcellana. Dimenticavo, alle Isole Faroe non ci sono le chiavi per le porte di casa, non ci sono pericoli, è i regno delle fiabe, lì. Mykines è stata la mia isola preferita, quella più ad ovest, l’abbiamo raggiunta in elicottero con una vista mozzafiato, vivono stabilmente sull’isola, tutto l’anno, solo dieci persone. E non importa quante persone passino fra le stradine fra una casetta e l’altra, le piccole case sono curate nei più piccoli dettagli per il gusto di essere belle agli occhi di chi le abita. Tetti di erba, merletti, candele, prati verdi, caprette, galline, paffin e fiori sui davanzali. Qui, alle Isole Faroe, si respira l’aria più pulita della terra. Viaggi in auto, gallerie che collegano un’isola all’altra, anche le gallerie hanno il loro fascino, sono caverne con luci di colore che si alternano dall’azzurro al viola, sembra ‘davvero’ di essere sotto il mare. Raggiungiamo Saksun, case in pietra e tetti di erba, un vento forte dal mare del nord, una cascata e aria fredda, bellissima. Profumo di bucato e di pulito, stendere i panni lì, vista Mare del Nord, quotidianità ed inesplorato, probabilmente è questo il segreto della magia delle isole. Quella strana sensazione di essere così lontani da casa e sentirsi a casa. Ho atteso novembre per dirvi che sono state proprio le Isole Faroe il mio viaggio più bello del 2015.
Presto arriva la mia piccola/mini guida su cosa vedere/mangiare.