Repubblica Dominicana cosa vedere: diario di viaggio

Repubblica Dominicana cosa vedere: diario di viaggio

I Caraibi, un sogno. Credo che non avrei potuto iniziare il mio racconto di viaggio con parole diverse. Sapere di partire, di volare verso un puntino, un’isola fra l’Oceano Atlantico ed il Mar dei Caraibi, forse non l’avrei mai creduto possibile. Eppure, questa volta, sono qui a raccontarvi di un viaggio che mi ha sorpresa. E’ passato un po’ di tempo. Era maggio, i primi giorni di maggio, quando in Italia si affacciava la primavera ed io sognavo spiagge paradisiache, il sole, il caldo, i Caraibi. Perché è questo che sono, nell’immaginario comune, e tutto ciò c’è davvero, ma c’è tantissimo altro che mi ha sorpresa. Ci sono mete verso le quali è facile viaggiare, le convinzioni al ritorno sono un po’ come quelle con le quali sei partito e poi ci sono viaggi che, al ritorno, hanno un’altra storia da raccontare. E’ questo il caso.

 

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Il nostro viaggio inizia a Santo Domingo (che non è l’isola, come spesso viene confusa in Italia parlandone, ma la capitale).  Ed è questo il momento in cui prendo mano al mio piccolo diario di viaggio virtuale che mi fa compagnia dal primo momento sopra le nuvole, fino all’ultimo momento, poco prima che l’aereo, al ritorno, tocchi suolo italiano, per raccontarvi. In qualche momento, in aereo, coperta sulle gambe, guida alla mano, cuffie e film, ho immaginato i Caraibi, ho immaginato la Repubblica Dominicana ed ho aspettato di atterrare. Il mio primo risveglio è all’Hotel Barcelò, immersa nello stile coloniale della capitale, ore 9 di mattina, nono piano, vista sulla città e caldo che ti entra dentro.  ‘A cosa pensi, pensando a Santo Domingo?’ Ci si aspetterebbe il mare. Non è così, non per me. Io ricordo il giallo intenso, il sole, il caldo, la positività, luce e solarità, ricordo le mattonelle variopinte, le porte color pastello, i murales, la musica, i balli, il sapore dolce del succo di chinola, il suono morbido della lingua spagnola, la musica che ti circonda, i sorrisi, l’ospitalità, i contrasti. Colore. Benvenuti a Santo Domingo, lì dove tutto è cominciato, la prima colonia spagnola del Nuovo Mondo.

 

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Perdersi, passeggiare, assaggiare, immergersi è sempre la miglior soluzione per conoscere un posto. Le persone sono accoglienti, solari e positive. L’energia è palpabile, i colori ti avvolgono ad ogni passo, innamorarsi di Santo Domingo è semplice.  Una delle nostre fermate nella città coloniale è stata la Galeria Toledo, ricca di ispirazioni. Per gli amanti dello shopping la fermata d’obbligo è da Jenny Polanco, una famosa stilista dell’isola dove troverete capi ricercati in tessuti eterei ed impalpabili color latte, crema e miele, gli accessori, anelli, collane e clutch in madreperla, corallo e minerali. Piccoli gioielli che vi ricorderanno il mare, e l’energia dell’isola. Ma, il mio posto preferito, è stato La Alpargateria, un piccolo negozio di espadrillas dove troverete modelli di ogni tipo, fantasie delle più belle con la possibilità di realizzarle anche personalizzate: su misura e con i tessuti a vostra scelta, questo piccolo negozio artigianale, in più, ha un cuore magico, o almeno così è sembrato a me, dal negozio si ha accesso ad un piccolo bar/cortile riparato dal sole, un luogo segreto, dove fermarsi ad assaporare i tempi lenti della Repubblica Dominicana con un bicchiere di rum e l’odore intenso dei sigari. Io, mi sono concessa una Coca-Cola all’ombra. Ultima tappa, la scoperta della collezione moda-mare Stella di Acqua (IG @stelladiacquard) delle designer Andreas Jana e Alexandra Santana, che creano dei veri e propri ‘abiti da sera’ da indossare sui costumi, in bianco o in nero che io ho amato ed indossato durante la nostra permanenza sull’isola.

 

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Dovremmo avere tutti, una vita vista mare, e se il rumore del mare è abbastanza forte da coprire quello dei pensieri, allora è il posto giusto. E’ quello che ho pensato durante il nostro pranzo, in viaggio verso Puerto Plata, odore di mare e di salsedine, pranzo di pesce e aragosta fresca, piedi scalzi, sabbia, abiti leggeri, latte di cocco e palme. Me lo avevano promesso, che avrei presto visto il mare, ed è qualcosa che mi fa dimenticare qualsiasi pensiero. Dopo i colori di Santo Domingo, il nostro viaggio continua, la musica spagnola è una costante, i colori predominanti adesso sono l’azzurro del mare ed il cielo ed il verde della natura. La Repubblica Dominicana è anche natura, rigogliosa, intensa, sfacciata che si alterna a spiagge bianchissime e ad un mare cristallino. Puerto Plata, poi, è una piccola città dal sapore coloniale, casette color pastello si tingono di azzurro, di rosa, verde pallido, giallo chiaro e come acquerelli si mescolano.  E’ piccola, Puerto Plata, ma energetica e caotica. Ci sono i mototaxi, ti suonano ad ogni passaggio, se ne hai bisogno si fermano. La musica è la protagonista del nostro viaggio, fra un locale ed un altro, è un paese dove tutto è possibile. ‘Non c’è limite al caso, qui’ ci dice Carlos. Guardarsi intorno e pensare che qui, proprio qui, passò Cristoforo Colombo quando scoprì le Americhe. Intanto cambiamo hotel, siamo a Casa Colonial, immersi nel verde, ma con la colazione vista mare. Siamo in un Boutique Resorts, in Repubblica Dominicana, ho una stanza bellissima, grande, una vasca da bagno che affaccia sul letto a baldacchino, una vetrata sul mare e profumo di incenso. La colazione è a pochi passi dalla mia stanza, attraverso un prato e prendo posto, quasi in riva al mare, faccio colazione con frutta fresca e spremuta d’arancia, è il mio momento preferito (e silenzioso) della giornata in hotel. Casa Colonial è immersa nel verde, in un’intreccio di sentieri che si diramano fra gli alberi, immergersi nella cultura coloniale. E poi il relax, al secondo piano, una piscina in cui perdersi e l’idromassaggio, per poi passare alla spa, sauna e bagno turco.

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Siamo nel cuore del nostro viaggio. La Repubblica Dominicana non è solo mare, ha un’anima intensa è profonda. Mangio langostino (aragosta) come non mai e bevo agua de coco. Abbiamo scoperto Amanera, un resort sulla spiaggia di Playa Grande, è un lussuoso angolo di relax ventoso, dove il sole brucia, la sabbia è bianchissima e l’acqua è intensamente azzurra. Il mio primo bagno nelle acque cristalline della Repubblica Dominicana è qui, a Playa Grande. Se vorrete immergervi e respirare davvero l’isola e capirne tutti i suoi segreti, non potrete non fare una fermata da BABUNUCO, a conoscere il maestro del sigaro Juan Carlos che vi racconterà tutta la sua varietà di sigari e vedrete e annuserete uno degli odori che vi ricorderà per sempre la Repubblica Dominicana.

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1 1a 2 2a 3Playa Grande. In ogni viaggio, ci sono momenti che rimarranno impressi nella mente più di altri, ricordo le corse sulla sabbia bollente, il latte di cocco da bere direttamente con i piedi in acqua, le risate, i capelli bagnati e la sabbia. Esperienze, ricordi, risate, acquazzoni, cambi di programma, colazioni vista mare, platano fritto a tutte le ore e i pranzi all’ombra, in spiaggia, pesce appena pescato e piedi nella sabbia tiepida. Ps. Segnatevi Cabarete, non ho foto di questo posto, ma ho negli occhi l’immagine della nostra cena in spiaggia, degli alberi avvolti da luci delicate, la musica, le tende che svolazzano al vento, uscire, prepararsi e levarsi le scarpe per cenare, direttamente sulla sabbia, concludere la serata bevendo cocktail e ballando bachata.

 

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Le mattine cominciano lente, colazione vista mare, frutta fresca, yogurt cereali e spremute d’arancia. Non immaginavo il cuore pulsante dell’isola, quello che fa muovere le persone a ritmo di merengue e bachata, non immaginavo la cordialità delle persone ed i mille modi per metterti a tuo agio. Non avrei immaginato tutto il verde intenso e sfacciato della natura, i cibi buoni, i frutti appena spremuti, l’energia. A Playa La Ensenada  ci siamo fermati a mangiare in spiaggia, proprio lì dove ci sono i locals, per sentirsi parte di un luogo bisogna viverlo, capire il loro scorrere lento del tempo e imparare (ri)prendersi il proprio tempo, quello del relax e delle vacanze. Fermarti, ascoltare, vivere. E poi gli acquazzoni, a sorpresa. Intensi, carichi: acqua scrosciante e rumorosa, vento, pioggia e la potenza e la bellezza di un mare agitato.  Poche ore, per ritrovare la nostra isola luminosa e calda. Se non si fosse intuito dalle mie parole, dalle mie foto, dai miei racconti, posso dirvi che io l’ho amata.

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