Test DNA origini, scopri cosa racconta
Questo post nasce dopo uno stato su facebook, veloce, rapido: ‘Ho fatto il test del DNA per scoprire le mie origini…’ un post buttato lì per raccontarvi questa esperienza che mi aveva affascinata. Ricordo ancora il momento, avevo letto i risultati, ero in piscina, nelle mie mattine di completo relax qui in Campania, ed ho pensato di fare uno stato su facebook e raccontarvi. Ho scritto. Ho lasciato il telefono in borsa, sono tornata in acqua, a chiacchierare con le amiche. Sono tornata al telefono dopo circa tre ore, mi sono trovata letteralmente invasa di messaggi privati (non sono ancora riuscita a rispondere a tutti, per questo mi scuso, ed in parte, proprio per questo, vorrei raccontare qui, di cosa si tratta come l’ho fatto etc.).
Per raccontarvi, per comprendere il senso di tutto ciò, il valore che ha per me e che vorrei trasmettere, devo raccontarvi ‘la storia’ dall’inizio. Siamo più che solo italiani. Ognuno di noi è un viaggio, un viaggio verso le proprie origini che possono anche rivelarsi inaspettate, uniche. Quel filo sottile che lega insieme diversità ed uguaglianza. Ciò che dovrebbe sempre farci pensare prima di avere qualsiasi pregiudizio verso altre etnie, colore della pelle o provenienze. Siamo tutti cittadini del mondo. E’ questo il progetto portato avanti da Momondo che con un concorso (che però non è aperto all’Italia) dava la possibilità di vincere 500 kit per il DNA e 17 viaggi verso la tua destinazione preferita fra quelle dalle quali hai origine. Un progetto affascinante. Momondo ha dato la possibilità, anche a me, di provare il mio test tramite 23andMe (il costo è di 149$ anche se in tantissimi mi avete scritto che è un servizio non disponibile in Italia, prometto di informarmi e di fornirvi maggiori informazioni al riguardo, per poter richiedere il vostro test).
Test DNA origini, la mia esperienza
Ho ricevuto il mio kit nei primi giorni di luglio, tutto quello che dovete fare è riempire il flaconcino che trovate all’interno di saliva, chiuderlo facendo riversare all’interno un liquido trasparente, scuoterlo e preparare il vostro kit e rispedirlo dall’altra parte del mondo. E’ affascinante pensare, che a distanza di poco tempo, grazie ad un campione di saliva, scoprirai la storia, ed il ‘viaggio’ di tutto ciò che ha portato a te. Quali sono le tue origini, in quale parte del mondo sono passati i tuoi antenati. Credo che questo tipo di curiosità sia una delle più affascinanti che ognuno di noi porta con sé. Ricercare se stessi attraverso ciò che ha portato ad essere te, quello che sei, prima ancora della tua esistenza. Ho richiuso la scatola del mio kit, ho segnato il mio codice a barre sul sito, mi sono iscritta, ho rispedito il pacco indietro.
11 luglio, la prima mail
‘ll tuo campione di saliva ha raggiunto il laboratorio e nelle prossime 6-8 settimane verrà analizzato’. E’ strano come un risultato che non avrà nessuna ripercussione su di te, ti renda così curioso ed impaziente di ‘scoprire’. E la scoperta delle proprie origini inizia un po’ come un viaggio, fin dall’altra parte del mondo, in attesa di un risultato.
04 Agosto, ‘I risultati sono adesso disponibili sul tuo account’
Inutile raccontarvi che qualsiasi cosa tu stia facendo in quel momento non è così importante come leggere quei risultati, dopo giorni di attesa. Non so cosa renda così affascinante questo momento, la voglia di scoprirsi nella linea genealogica di Shakespeare piuttosto che di Giulio Cesare, scoprire di avere origini in un posto remoto del mondo, quasi come se esistesse Atlantide, scoprirci unici, speciali, con origini insolite ed inspiegabili. Ovviamente, in tre minuti avevo aperto la mail e scaricato i risultati.
Con mia grande ‘delusione’ ho scoperto di essere per il 93.1% (quasi fin sulla punta dei capelli) europea, con un’alta percentuale (ben 82.3%) italiana. Insomma, ho scoperto di sapere ed essere esattamente quello che sembro, super europea, super italiana. Per fortuna, oltre ad una piccola percentuale europea (fra origine balcanica ed iberica) ho anche una percentuale (davvero piccolissima) di origini inaspettate. Per il 6.3% ho origini fra Medio Oriente e Nord Africa, in particolare un 4% di origine mediorientale ( Arabia Saudita, Emirati Arabi, Egitto, Giordania, Iraq, Iran, Israele, Libano, Oman, Qatar, Siria, Turchia) un piccolo 0,9% nordafricano (Algeria, Libia, Marocco, Sudan, Tunisia) ed un incerto 1,4% ‘grossomodo’ fra Medio Oriente e Nord Africa. Infine, ma non per questo meno importante, un indefinito 0,7% che mi piace pensare sia quello del mio mondo fatato.
Con un sorriso ho ripensato ai miei viaggi. Ho ripensato a quando in Oman indossavo gli abiti lunghi, il velo per coprire viso e capelli, a come i miei ‘occhi da orientale’ spesso venissero scambiati per quelli di una donna dell’Oman, nonostante Mohamed mi dicesse sempre che sembravo una donna egiziana. Ho ripensato al mio viaggio in Giordania, quando in ogni luogo mi parlavano in arabo (a me, biondiccia con gli shatush) eppure la risposta era sempre la stessa ‘Pensavo fossi egiziana’. E niente, una piccola percentuale del mio sangue, forse, è proprio egiziana. Ah, se avessi vinto il concorso Momondo, se avessi potuto scegliere un posto delle mie origini dove andare avrei detto Israele.
Ho scoperto anche che attraverso il mio DNA ho potuto rintracciare oltre 500 parenti sparsi per il mondo, con i quali è possibile entrare in contatto attraverso il profilo 23andme (io non l’ho ancora fatto). In ogni caso, nonostante sperassi in nobili origini, di trovare qualche re e regina lungo i rami del mio albero genealogico, questo non è accaduto. In compenso, so che fra i miei parenti spicca il famoso e leggendario fuorilegge Jesse James, probabilmente da lui ho ereditato la mia impeccabile mira che sfoggio per vincere peluche alle feste!
Infine ho scoperto che: ho un’altissima percentuale (rispetto alla media) di uomo di Neanderthal, questa percentuale mi posiziona al 98° posto fra tutte le persone analizzate da 23andMe. Ho scoperto che discendere in linea particolarmente diretta dall’uomo di Neanderthal significa avere delle folte sopracciglia, avere un cranio più grande ed un naso prominente (potrei essere proprio io).
Credo che ricevere i risultati del test del mio DNA (nonostante molto approssimati) sia stata una delle cose più affascinati che io abbia fatto, scoprire che dentro di noi c’è un vero e proprio viaggio da raccontare, una storia lontana centinaia e centinaia di anni, e scoprire anche solo qualche dettaglio di un mondo prima di te è davvero magico.
In tanti, oltre a chiedermi poi, curiosità ed informazioni sul DNA mi hanno raccontato la propria esperienza, storie di vita, di prevenzione e cura che possono avvenire proprio attraverso lo studio del DNA. Il mio motivo non era assolutamente legato alla salute, ma se questo può essere d’aiuto, anche ad una piccola parte di persone, mi sento in dovere di raccontarvi anche come, fare il test del DNA, rispondere ai sondaggi sul proprio stato di salute e permettere di utilizzare il proprio DNA per la ricerca dà modo di studiare nuove soluzioni a malattie irrisolte da sempre. Le risposte sono sempre tutte dentro di noi.
Spero che l’idea di un viaggio verso le proprie origini vi abbia affascinato almeno quanto ha affascinato me.