Bermuda diario di viaggio: cosa fare, cosa vedere, racconti e foto

Bermuda diario di viaggio

cosa fare, cosa vedere, racconti e foto

Ogni cosa ha il suo tempo ed ogni cosa magicamente decide quando essere raccontata. Ho un po’ di cose in sospeso, qui, nel mio angolo virtuale di mondo, dove mi lascio cullare dalle correnti dei ricordi e decido, di volta in volta, cosa sarà online. Questa volta è il momento di Bermuda, proprio perché ogni cosa ha il suo momento, quel momento in cui ho voglia di sfogliare foto di mare, spiaggia e cielo azzurro, di riprendere le pagine di un diario che profuma di acqua salata e le pagine sono ruvide, lì dove quotidianamente appuntavo le mie idee in viaggio, è adesso. Il mio viaggio a Bermuda ha inizio il 17 luglio, con un viaggio Milano – Londra – Bermuda (con British Airways), un viaggio che parte all’insegna della positività, come quando sei in città e già senti il profumo di mare ed il rumore scrosciante di onde, ecco, inizia un po’ così, in quel momento in cui riponi in valigia t-shirt, abiti lunghi e morbidi, aspettative e cappelli in paglia. Siamo a pochi passi da ottobre, ma io, sfogliando le foto, ricordando le sensazioni, la sento ancora sulla pelle quell’estate vitaminica, il ronzio dello scooter per spostarsi nella piccola isola dell’Atlantico, il sole che abbronza la pelle e il vento nei capelli. Ma andiamo con ordine. E’ un viaggio che inizia la mattina presto, direzione aeroporto di Milano, quando hai ancora gli occhi chiusi, indossi abiti comodi e corri con la tua valigia alla ricerca del gate. Da Milano Linate verso Heathrow e poi Gatwick (sì, dovete fare il cambio aeroporto con un comodo trenino a circa 16 sterline) la stanchezza non c’è, quando c’è l’adrenalina della partenza e quando sono fra le nuvole, su Londra, penso solo che presto il paesaggio dal mio oblò sarà un super turchese oceano Atlantico ed un puntino, dove atterreremo: Bermuda.

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Ed è così che ha inizio Bermuda, un solo unico colore: celeste in tutte le sfumature che riuscite ad immaginare.  Che sia mare, cielo, acqua tutto ciò che vedrete è un rilassante, luminosissimo azzurro. Di Bermuda, ancora adesso, ricordo il suo cielo limpido, solo qualche nuvola, a volte, morbida come panna, ed un orizzonte che si unisce al mare. Come primo impatto l’isola è molto particolare, per un outfit vi avrei detto è un mix&match, l’eleganza di un’isola che vi fa pensare ad una Londra irradiata dal sole e dal mare che si fonde allo stile di influenza coloniale e caraibica. Ci sono casette color pastello, giallo, azzurro acqua, menta e rosa marshmallow e poi c’è lo stile british. Per rendervi subito conto di dove siete, vi consiglio una fermata a Gibbs Hill Lighthouse, sarete nel punto più alto dell’isola e potrete innamorarvi della vista. Respira. Chiudi gli occhi. A volte, quando sono in viaggio, mi capita di farlo e di dire, wow, sono proprio qui. La chiamano Paradise Island e non c’è bisogno di dire altro, aria pulita e luci e colori che ti avvolgono e ti rilassano, il posto perfetto per ‘la vacanza’ quella in cui ci sono le vibrazioni positive di un luogo che sorride. Una delle cose super consigliate sull’isola: noleggiate uno scooter. L’isola è piuttosto piccola, in un’ora circa potreste essere da una parte all’altra dell’isola, ed essere autonomi in scooter vi permetterà di scoprire anche gli angoli più remoti e belli conosciuti soprattutto dai locals!

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Bermuda diario di viaggio

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Cinque ore di fuso orario indietro rispetto all’Italia, e le giornate trascorse a visitare l’isola in motorino (ricordate la crema protettiva!) sono rientrata in hotel con il segno dell’abbronzatura anche dei sandali, ma ne è valsa la pena. L’isola è ricca di attività, io ricordo ancora le giornate intense, l’adrenalina del jet ski, le tartarughe in acqua, l’alba ed ho riso tantissimo, a pieni polmoni, come spesso accade solo in vacanza, con le persone giuste (abbiamo condiviso l’esperienza insieme ad Eli e Luca di Mi prendo e mi porto via). In ogni parte del mondo, non importa il momento, che sia mattina, sera oppure notte ho bisogno di un istante per me, per fermare con gli occhi le esperienze, a volte, mi sembra tutto troppo veloce, il mio diario ‘di bordo’ mi aiuta a rendere indelebili le sensazioni, ritrovare pagine che profumano di mare, bagnate dall’acqua. Di uno dei momenti a Bermuda ricordo il mio pomeriggio di relax in hotel, a bordo piscina, aspettando il tramonto, cappello di paglia e vista su Hamilton e sul suo porto di barche che tornavano o ripartivano. Bermuda è intensa, adrenalinica, rilassante, magica, è di tutto un po’ e va raccontata a piccoli passi, vissuta, respirata.

Una fermata d’obbligo è all’Admiralty House Cove, un punto molto frequentato dai locals dove si lanciano in scenografici tuffi dalle rocce a picco sul mare. Bermuda è camaleontica, non è solo questa, ha acque bellissime, tartarughe marine, palme, casette color pastello, stradine che ti fanno sentire in Beverly Hills e nonostante sia veramente a misura d’uomo troverete tutto ciò di cui avrete bisogno.

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Bermuda e le sue spiagge più belle, secondo me. John Smith’s bay è stato il mio posto preferito dell’isola e la spiaggia più bella, per me. Immaginate la sua sabbia chiarissima, soffice come farina, ricordo ancora il profumo della crema protettiva al cocco, le sue casette in legno in stile Baywatch e proprio qui, mi sento vicinissima a Miami. Warwick Bay è la spiaggia si sabbia rosa, fra le più conosciute dell’isola, se deciderete di fare un salto la mattina oppure nel tardo pomeriggio la troverete quasi completamente deserta, anche a luglio, e questa, è una delle cose che ho apprezzato di più delle spiagge non attrezzate di Bermuda. Sono intime, rilassate, magiche. Passeggiate a piedi nudi sulla spiaggia, l’azzurro tiffany del mare, le rocce  che affondano fra sabbia e mare in paesaggi unici (ho scattato un numero infinito di foto, in questi angoli riservati, fra sabbia, rocce e oceano).

‘Fayrilands road’ la strada della terra fatata, ho trovato il mio posto nel mondo. Io credo nelle fiabe, nelle storie a lieto fine e nei luoghi che profumano di magia. A Bermuda ho trovato un quartiere di case eleganti, colorate, dallo stile british che mi hanno riportata in un’altra dimensione. E’ un quartiere residenziale, non c’è nulla da vedere, se non la pace e la tranquillità che si respira e la bellezza delle casette che la popolano. Poi c’è un ponticello, che attraversa l’acqua, e ci sono piccole barche di legno, colorate, da lì vedrete altre case e giardini che solo nei libri di favole avrei immaginato così.

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Pagine di un diario dalla quotidianità di Bermuda. Siamo in hotel al secondo piano ed abbiamo un piccolo terrazzino che affaccia su Hamilton, la capitale. Spesso mi sveglio presto, solo per qualche minuti per non perdermi l’alba, ancora assonnata. Ci sono momenti speciali del giorno, che per me sono alba e tramonto, e mi piace averne il ricordo da varie parti del mondo. La mattina facciamo colazione su un terrazzino insieme ad Eli e Luca, vediamo la nostra piscina che affaccia sulla piccola baia, colori intensi, palme, ed un sole già caldo. Io facevo spesso colazioni in stile americano (New York è ad un paio di ore di volo!) assaggiando pancake allo sciroppo d’acero, fragole e cioccolato bevendo spremuta d’arancia. Per me, le vacanze, sono così, facendo comodamente colazione in terrazzo con infradito di gomma pronta per il mare.

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Con il naso all’insù. Ogni posto, secondo me, ha un odore, un sapore, un colore ed un carattere. Anche le sensazioni ed emozioni che respirerete dipenderanno molto dal luogo e dalle persone che lo abitano. A Bermuda ho respirato positività, energia. I taxi sono color bubble gum, per ogni cosa c’è tempo, i pantaloni per l’uomo d’affari sono i famosissimi ‘bermuda’ al ginocchio (a volte anche color rosa cipria) da abbinare a calzettoni al ginocchio, la vita va presa con la stessa serenità in cui la vivono a Bermuda 365 giorni l’anno e che per noi è solo in quei piccoli, rapidi giorni di vacanza. Fare merenda con le ‘palle di neve’ colorate allo sciroppo di frutta, passeggiare spensieratamente anche con 35′ gradi e rifugiarsi nei negozi (con la loro aria condizionata) per acquistare il tipico rhum nero dell’isola. Ecco, ci sono posti nel mondo, che sono esattamente come dovrebbero essere (sempre).

Come spesso mi piace dire, slàn abhaile, una frase celtica che si dice alle persone che stanno tornando a casa, che sia ‘sicura’ la tua strada per il ritorno, e buon viaggio, che sia un’andata o un ritorno, spero che, almeno un po’ abbiate desiderato, proprio adesso, di perdervi nell’azzurro di Bermuda.

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