Tediber materasso
Opinioni (di una domenica di luglio)
Home sweet home. Pagine (rovinate) di un diario che si compone fra viaggi e quotidianità a casa. Forse sto diventando ‘grande’ ed inizio ad apprezzare la casa, i suoi spazi, ciò che mi fa sentire al sicuro soprattutto nei giorni di pausa (li chiamo cosi, i weekend), quegli stessi weekend in cui più o meno dieci anni fa avrei voluto scoprire il mondo, ridere e girovagare fino all’alba per poi andare a dormire e risvegliarmi solo qualche ora dopo, direzione mare. Non è più così, e mi piace molto. Ci ho messo un po’ a scrivere questo post, dovevo trascorrere abbastanza tempo a casa per poter raccontare ‘la casa’. Perché voi la immaginate una vita al contrario? Una vita in cui la quotidianità e l’abitudine sono una notte in aereo per raggiungere l’altra parte del mondo e poi on the road, cambiando stanza ed hotel ogni giorno, poi ritrovarsi a dormire in nave per raggiungere un altro punto in europa, cambiare letto, cuscino, non avere con sé la propria ‘coperta di Linus’ e poi ancora dormire in treno, nel letto più alto e risvegliarsi senza punti di riferimento, non riconoscere mai la stessa stanza intorno a sé quando durante la notte ti svegli per un bicchiere d’acqua (e il frigo probabilmente non c’è, perché chissà dove sei). Amo questa vita fatta di imprevisti e di giorni uno diverso dall’altro, almeno quanto ho imparato ad apprezzare la quotidianità. Mi piace sapere di non avere la sveglia puntata, di rimanere aggrovigliata anche tutta la giornata fra lenzuola e pensieri, oziare, restare senza trucco e con i capelli arruffati, facendo colazione a letto, eccole, le mie vacanze. Vi racconto in una domenica di luglio l’essenza della vacanza per me (che in molti non capiranno, forse semplicemente perché nessuno può capire finché non si passa nelle scarpe di qualcun altro) la vacanza per me è oziare, possibilmente a letto, con il ronzio del ventilatore (io ed il condizionatore d’aria non andiamo d’accordo). E per dirvela tutta, la mia casa, la sto componendo a piccoli, lenti step, scegliendo tutto con cura (nonostante Freaky Home cerchi la sua vera – definitiva – casa milanese, ma questa è un’altra storia) per ora vi racconto – come avrete intuito – la mia stanza più importante: la camera da letto.
Di poche cose ho bisogno come l’aria:
- delle lucine bordo letto, è una cosa che amo da sempre e trovo sempre il modo di organizzarle in qualche punto, che siano sulla testiera o sulla parete, le lucine non mancheranno nella mia camera
- di NON avere le lenzuola, ma solo il copriletto (e a mia madre questa cosa non va giù) io le lenzuola NON le voglio. C’è qualche folle (dalle idee un po’ nord europee come me che non ne ha bisogno?) copriletto e/o pizzi e niente lenzuola
- del materasso giusto (Tediber) ormai è il mio ‘orso-casa’, so che sono a casa (e non in qualche altra parte del mondo) quando affondo – letteralmente – in un abbraccio morbidoso, tutti avremmo bisogno del nostro orso-materasso della buonanotte.