Acqui DOCG Rosè
Degustazione e passeggiata in Piemonte
Sono campana di origine, di un paesino della provincia di Benevento di 5000 mila abitanti, ma adesso vivo a Milano, la città italiana più europea, dove tutte le novità prendono forma. Potrebbe sembrare un’introduzione apparentemente inutile, ma ha il suo perché. Ho vissuto una speciale giornata grazie al Consorzio del Brachetto d’Acqui, alla scoperta di alcune zone del Piemonte dove dove questo vino nasce, ma per me, il Brachetto d’Acqui è un vino speciale perché in Campania, ogni ricordo e bel momento ha un legame speciale con un brindisi di Brachetto: un compleanno, una laurea, una pausa dessert speciale, una vittoria, un traguardo, insomma non ha solo un sapore dolce, ma è qualcosa che resta innegabilmente intrecciato anche ai ricordi. Ed eccoci in una giornata speciale alla scoperta dei sapori unici del Piemonte ma soprattutto assaggiando il nuovo Acqui DOCG Rosè.
Il nostro tour inizia presso l’azienda Couvage, assaggiando il mosto, abbiamo passeggiato fra le vigne, abbiamo visto dove tutto nasce, perché la parte più bella resta scoprirne la storia, dei prodotti, cosa c’è dietro, dove nascono e come prendono forma ( o sapore, in questo caso). Una passeggiata fra le vigne ed una foto su una delle panchine giganti di Big Bench, io non lo sapevo, ma in Piemonte ci sono delle panchine giganti, un’iniziativa no profit promossa dall’artista americano insieme alla moglie, sono fatte per rilassarsi, tornare un attimo bambini e godersi il panorama, e noi, proprio in questa circostanza ne abbiamo approfittato per assaggiare, per la prima volta, il nuovo Acqui DOCG Rosè, lo spumante nella versione non dolce dell’uva brachetto.