Netflix: YOU, recensione

Netflix cavalca l’onda della critica alle moderne tecnologie affrontando un tema preoccupantemente attuale: lo Stalking. E’ di questo che parla You, una delle ultime uscite del colosso dello streaming a pagamento.
Intrufolandosi nella vostra Home con un intrigante Trailer e il viso fin troppo familiare di Penn Badgley (il Dan Humphrey di Gossip Girl per intenderci) You si guadagna subito i suoi primi 40 minuti stuzzicando la vostra curiosità.

In effetti non sembra affatto male, il protagonista è un “cattivo”, e questo è già abbastanza insolito e interessante, non un cattivo convenzionale tuttavia ma una figura ambigua dai comportamenti contrastanti e molto sul genere “il fine giustifica i mezzi”. Joe (Penn Badgley) è un semplice direttore di una piccola libreria di New York che prende una bella cotta – e questo è un eufemismo – per l’adorabile Beck (Elizabeth Lail), dottoranda e aspirante scrittrice. Il primo incontro tra i due sembra sarà l’unica cosa davvero casuale della serie. La storia infatti prende subito una piega preoccupante, Joe si rivela fin dai primi 10 minuti per l’attento calcolatore paranoico che è ottenendo le informazioni base necessarie a cercare chiunque in rete che, ci renderemo conto, oggigiorno sono decisamente poche. Ed è proprio su questo tema che si sviluppa You, una lunga serie di pedinamenti informatici e non che avvicineranno sempre più i due personaggi principali e che causeranno non pochi danni a quelli invece più marginali. Inganni, tradimenti e addirittura omicidi daranno colore al filone principale della storia attorno al quale si intreccerà una trama più sottile che vuole forse sottolineare il lato buono del protagonista, quello del bravo ragazzo che tenta di aiutare il suo piccolo vicino vittima di una famiglia problematica.

Non mancano brevi flashback che ripercorrono l’adolescenza di Joe a giustificare probabilmente la sua mente malata e sociopatica. Nel complesso insomma sembrano esserci tutti gli ingredienti di base per una buona serie tv mescolati anche discretamente, a peccare è solo, anche se molto spesso, la scontatezza di quelli che vorrebbero essere colpi di scena ma infondo non si può avere tutto.
Detto questo mi sento di consigliare You ad un pubblico che non abbia troppe pretese e che sia felice di godersi un storia nuova nel suo genere e non eccessivamente impegnativa.

Voto: due popcorn e un semino non esploso (su una scala di 5 ovviamente).

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